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26/10/15

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” !!!!!

Quest'anno dopo tanti anni io e mio marito ci siamo regalati una vacanza di una settimana in Sicilia.
Siamo stati ospiti di amici, un viaggio fatto in treno, certo lungo ma con la possibilità di conoscere altra gente.

Nel viaggio di ritorno infatti chiaccherando, soprattutto di cibo, abbiamo scoperto che una passeggera del nostro scompartimento è una scrittrice e che si occupa anche di alimentazione.
Prima di scendere dal treno ci ha regalato il suo libro.

Non ho avuto tempo di leggerlo subito, per impegni di lavoro, ma qualche domenica fa, approffittando del brutto tempo mi sono dedicata alla lettura del suo libro.
“Expo 2015 Istruzioni per l'uso. Filosofia dell'ambiente, sviluppo sostenibile e multinazionali?”, di Concetta Di Lunardo, scrittrice, insegnante di filosofia e giornalista.

 
Voi vi chiederete, un libro su un blog di cucina?

In questo libro l'autrice si pone delle domande su come sarà l'Expo, come la filosofia ci può aiutare a capire l'alimentazione attuale e quella del passato, la biodiversità, altro tema dell'Expo, la stagionalità, un lavoro che attraversa il tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” cercando possibili collegamenti interdisciplinari spendibili nella didattica a partire dalla filosofia.

Mancano ormai pochi giorni al 31 ottobre, chiusura dell'Expo, ma saranno riusciti gli organizzatori e lo Stato a raggiungere l'obbiettivo che si sono prefissati?
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” !!!!!

L'Expo si sarà veramente occupato della biodiversità, di valorizzare il made in Italy?

L'Expo doveva servire anche per far conoscere le piccole e medie aziende italiane al mondo, il vero made in Italy, ma come può una piccola azienda sostenere i costi che chiedevano per esporre all'Expo?
Impossibile, quindi all'Expo hanno partecipato le solite grandi aziende, già conosciute al livello mondiale, che forse non sanno neanche che cosa è il made in Italy.

Vediamo un po' i partners dell'Expo:
- Finmeccanica
- Intesa San Paolo
- Fiat Crysler Automobiles
- Enel
- Samsung
- Tim

Ma, come mette in evidenza l'autrice, in contraddizione al tema, “Nutrire il pianeta, Energia per la Vita”, ecco gli altri partners:
- Nestlè acqua ufficiale dell'Expo
- Coca Cola, partner soft drink di Expo
- McDonald's
 

Simboli della cattiva alimentazione globalizzata.

In questo libro l'autrice, Concetta Di Lunardo, parla molto di biodiversità e di ecosistema, argomenti che l'Expo dovrebbe evidenziare, e di come abbiamo distrutto tutto con l'industrializzazione.

Basta ricordare la rivoluzione industriale del 1700 e del 1800 in Inghilterra, dove si parla per la prima volta di come le fabbriche hanno modificato l'ecosistema.
Famoso è il caso della Biston betularia una farfalla notturna, falena, che è solita mimetizzarsi sul tronco chiaro delle betulle.
Della Biston betularia esistono diverse forme naturalmente presenti dovute probabilmente a mutamenti nei processi evolutivi.
In particolare è presente la forma chiara definita “normale” e la forma scura detta “melanica”. 



In condizioni normali prevale la forma chiara a causa del vantaggio evolutivo costituito dal mimetismo sulle superfici chiare.


A causa delle deposizioni scure sui tronchi degli alberi quello che era un vantaggio diventa una condizione sfavorevole, viceversa va a favore della forma melanica che, infatti, aumenterà la sua presenza nella popolazione generale di Biston betularia.


Vero esempio di come l'ambiente influisce sull'ecosistema e di come una specie può evolversi, teoria evolutiva di Darwin.


Altro punto, che l'autrice mette in evidenza è come l'Expo si pone l'obiettivo di sradicare la povertà.
Qui mette in evidenza la contraddizione che esiste nel nostro pianeta, un analogo numero di persone vivono di sotto nutrizione, non hanno accesso all'acqua potabile e come dall'altro lato ci sono persone con malattie fisiche e psicologiche legate alla cattiva/eccessiva nutrizione e spreco del cibo.

Un esempio di cattiva/eccessiva nutrizione possiamo trovarlo anche nel passato quando i ricchi si ammalavano di gotta, detta appunto la malattia dei papi e dei re, si conosceva già nell'antico Impero Romano, ma solo nell'800 si scoprì le cause della gotta.



La gotta è un accumulo di acido urico tra le articolazioni, che causa forti dolori articolari, gonfiori e problemi nei movimenti.
Nel secoli scorsi era considerata la malattia dei ricchi, questo perché era associata a un'alimentazione ricca, soprattutto di carne e al forte consumo di bevande alcoliche, condizioni che solitamente si potevano riscontrare soltanto negli individui più ricchi.
Ne hanno sofferto grandi personaggi della storia, tra i Papi ricordiamo Giulio II, Clemente VIII, Innocenzo XI, altri personaggi storici: Carlo Magno, Enrico VIII d'Inghilterra, Piero di Cosimo de' Medici, Caterina d'Aragona, Thomas Jefferson, Isaac Newton, Charles Darwin, Leonardo da Vinci, Benjamin Franklin, Theodore Roosevelt. 



Oggi questa malattia è quasi dimenticata, esistono pochissimi casi di gotta, ma è subentrato un altro male della cattiva/eccessiva alimentazione, l'obesità, soprattutto giovanile.

L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, condizione che determina gravi danni alla salute.
E’ causata nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti: da una parte un’alimentazione scorretta ipercalorica e dall’altra un ridotto dispendio energetico a causa di inattività fisica.

L’obesità è quindi una condizione ampiamente prevenibile.
 

L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale sia perché la sua prevalenza è in costante e preoccupante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito, sia perché è un importante fattore di rischio per varie malattie croniche, quali diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari e tumori.
Si stima che il 44% dei casi di diabete tipo 2, il 23% dei casi di cardiopatia ischemica e fino al 41% di alcuni tumori sono attribuibili all’obesità/sovrappeso.
In totale, sovrappeso e obesità rappresentano il quinto più importante fattore di rischio per mortalità globale e i decessi attribuibili all’obesità sono almeno 2,8 milioni/anno nel mondo.
Secondo dati dell’OMS, la prevalenza dell’obesità a livello globale è raddoppiata dal 1980 ad oggi; nel 2008 si contavano oltre 1,4 miliardi di adulti in sovrappeso (il 35% della popolazione mondiale); di questi oltre 200 milioni di uomini e oltre 300 milioni di donne erano obesi (l’11% della popolazione mondiale).
Nel frattempo, il problema ha ormai iniziato ad interessare anche le fasce più giovani della popolazione: si stima che nel 2011 ci fossero nel mondo oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni in sovrappeso.

In Italia, il sistema di monitoraggio “Okkio alla Salute” del Centro nazionale di prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del Ministero della Salute (raccolta dati sugli stili di vita dei bambini delle terza classe primaria 8-9 anni di età) ha riportato che il 22,9% dei bambini in questa fascia di età è in sovrappeso e l’11,1% in condizioni di obesità (dati relativi all’anno 2010). 

Questo dato è particolarmente preoccupante, in quanto indica che il fenomeno obesità è in espansione e colpisce più frequentemente le generazioni più giovani.
 

Secondo i dati raccolti nel 2010 dal sistema di sorveglianza Passi, in Italia il 32% degli adulti è sovrappeso, mentre l’11% è obeso, in totale, oltre quattro adulti su dieci.
"Passi d’argento", il sistema sperimentale (avviato in 7 Regioni italiane) di sorveglianza della salute della popolazione anziana, infine indica che nella popolazione tra i 65 e i 75 anni di età sono in sovrappeso/obesi il 60% degli individui; tra i 75 e gli 84 anni le persone in sovrappeso/obesità sono il 53% e tra gli ultra 85enni il 42% (per conoscere se siamo in sovrappeso molto utile il calcolo dell'indice di massa corporea IMC, lo trovate sul lato destro del blog o al seguente link)

Quindi molto importante è la prevenzione all'obesità che possiamo combatterla solo con l'educazione alimentare dalla prima infanzia.

Negli ultimi anni si parla molto anche di mangiare cibi a km0, lo mette in evidenza anche l'autrice del libro,  Concetta Di Lunardo, ma possiamo veramente fidarci?

Vi parlo anche per esperienza personale, ormai sapete che vivo da anni in campagna, i primi anni non avevo la possibilità di farmi l'orto a casa, ma ero circondata da aziende agricole piccole che vendevano direttamente i prodotti da loro coltivati.
Ottima occasione per mangiare sano e a Km0, invece ho scoperto che tutto quello che vendevano era trattato con pesticidi, ormoni per la crescita precoce, trattamenti contro le lumache, diserbanti, utilizzavano tutti questi veleni, credendoli innocui per la salute del consumatore.
Come voi sapete il mio orto è trattato solo con il propoli, prodotto naturale.

Non da molto mi occupo di mercati di filiera corta e campagna amica, per lavoro, è posso conoscere più da vicino i produttori e finalmente vedo che tante aziende iniziano a capire che devono utilizzare il meno possibile i veleni, i produttori che partecipano a questi mercati sono giovani, quindi un ritorno alla campagna, produttori più consapevoli che quello che raccolgono devono mangiarlo anche loro e le loro famiglie, inoltre cosa importante è la stagionalità dei prodotti venduti.

Nei supermercati troviamo anche verdure che non sono di stagione, in inverno possiamo trovare le zucchine, i pomodori, le melanzane, i peperoni, ecc., ortaggi estivi, che vengono coltivate in serre riscaldate oppure, peggio, arrivano chissà da dove, paesi che non hanno lo stesso nostro disciplinare su cosa usare o no in agricoltura.

Vengono anche trattati in superficie per poter affrontare lunghi viaggi senza marcire.

L'Expo pensa di risolvere il problema nutrizione a livello mondiale, ma ognuno di noi deve pensare al proprio benessere, alla propria salute, iniziando quindi dal piccolo.

L'Expo dovrebbe servire a far conoscere il Made in Italy al mondo, ma noi mangiamo il vero MADE IN ITALY?

"Quale sarà il futuro del cibo?
Scienza e tecnologia si uniranno per la sicurezza e la qualità del cibo?"

Dobbiamo ritornare ai sapori di una volta, far conoscere alle nuove generazioni i veri sapori del cibo e no i sapori del cibo spazzatura.

I bambini conoscono solo i sapori dei cibi confezionati e non amano i cibi realizzati senza conservanti, per loro hanno un sapore orribile.

Dobbiamo abituare i bambini sin dai primi pasti a mangiare....bene.
Gli omogenizzati i nostri genitori, i nostri nonni li preparavano a casa con prodotti freschi e di stagione....




Vi invito a leggere questo libro è interessante e fa riflettere....

Ricordiamoci tutti....

NOI SIAMO FATTI DI CIO' CHE MANGIAMO....


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